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Sono tanti gli ambiti dove è possibile intervenire per ridurre i costi e migliorare l’operatività lungo il complesso processo di approvvigionamento dai fornitori.
Talvolta si corre il rischio di focalizzarsi solo su alcune attività e tralasciare gravi inefficienze che, con una visione più ampia, possono incidere pesantemente sulla redditività del ciclo passivo e impediscono di raggiungere i seguenti obiettivi:
- Risparmio sui costi: ovvero non dover sopportare spese inutili per lo svolgimento di attività e processi.
- Riduzione dei tempi di esecuzione: è il solito concetto del “fare di più con meno e in minor tempo”. E dato che la risorsa “tempo” è la più limitata, abbreviare anche una singola attività diventa fondamentale.
- Proattività: agire prima che succedano eventi a cui poi bisogna porre rimedio. Prevenire, infatti, è sempre meglio che curare.
- Fluidità dei processi: in altre parole un naturale susseguirsi di fasi, stati e attività in modo semplice e facile, senza che avvengano intoppi, fino al raggiungimento dello scopo originario del processo stesso.
Abbiamo quindi individuato 7 punti su cui concentrarsi, una sorta di checklist che possa fungere da spunto ma anche verifica che la propria Supply Chain sia pienamente efficiente:
- Snellire e ridurre i lead time
- Ottimizzare le risorse
- Adottare strumenti che semplificano
- Automatizzare e digitalizzare
- Integrare i sistemi IT
- Condividere internamente le informazioni
- Motivare i fornitori con obiettivi congiunti
Per ogni ambito di intervento, esistono esempi pratici e casi di studio di aziende che hanno affrontato e vinto la sfida dell’Efficienza nella Supply Chain, requisito indispensabile oggi per poter stare sul mercato e approntare strategie di sviluppo.