Quali sono gli aspetti che ti hanno interessato maggiormente (delle due conferenze)?
Il primo aspetto interessante è vedere quale forma sta assumendo la professione di Product Manager o Product Lead. È relativamente recente e non viene ancora insegnata nelle università, ma nasce e si definisce proprio nel confronto delle esperienze dei professionisti in ambito IT e dai modelli organizzativi e operativi che sono stati utilizzati in progetti software di successo. Come il modello Spotify o altri simili. Nelle due conferenze sono state condivise molte esperienze, di successo e non, dalle quali è possibile prendere spunto per impostare il proprio modo di essere Product Manager in azienda.
Il secondo aspetto è sicuramente quello di stimolo al miglioramento continuo. Ci si confronta con colossi come Google, Airbnb, LinkedIn, ma anche con startup che sono riuscite ad affermarsi non solo grazie alle idee innovative, ma anche grazie al contributo di Product Manager competenti e focalizzati nel fornire ai clienti “quello di cui hanno bisogno”. Potrebbe sembrare scontato, ma imparare a conoscere i bisogni dei propri clienti non è una pratica comune nelle aziende software più tradizionali e anche noi che sviluppiamo la piattaforma IUNGO stiamo lavorando per essere sempre più vicini ai nostri clienti attraverso metodologie e strumenti acquisiti anche in eventi come questi.
Hai trovato spunti che potrai applicare nel tuo lavoro?
I temi che mi hanno stimolato di più, quest’anno, sono quelli legati alla misurazione dell’impatto sui clienti di ciò che sviluppiamo e della ricerca del modello operativo più efficace per scegliere le features di maggiore valore da implementare e portare sul mercato.
In ambito di misurazione dell’impatto, stiamo lavorando per raccogliere dei feedback sempre più oggettivi che ci aiutino a capire se stiamo lavorando nella direzione giusta. Aziende come Google, Subito.it, BlaBlaCar, Spotify hanno a disposizione migliaia di dati e centinaia di metriche che supportano i loro processi decisionali e possono velocemente monitorare se una feature rilasciata sta raggiungendo gli obiettivi di performance che si era prefissata.
Su alcune linee di prodotto più nuove anche noi abbiamo cominciato ad applicare tecniche e metodologie per raccogliere dati direttamente dal campo e li stiamo già utilizzando per guidare alcune decisioni di prodotto.
Abbiamo raccolto spunti interessanti anche sul tema della scelta e prioritizzazione delle nuove features da implementare e abbiamo già avviato un gruppo di lavoro che, con nuove regole, ha l’obiettivo di individuare quelle di maggior valore per i nostri clienti.
Il concetto che più mi ha colpito quest’anno e che è stato ripreso in più di un talk è questo:
“la funzionalità (feature) è un mezzo, non è il fine del nostro prodotto”.
E le domande che da questo nascono: “Perché spesso ci ritroviamo a lavorare su prodotti con decine di feature che nessuno usa? Perché progettare continuamente nuove funzionalità quando non si è neanche sicuri che quelle appena rilasciate abbiano un impatto?”.Il mantra del mio prossimo anno sarà quindi: “Impatto e valore… Impatto e valore… Impatto e valore”
Dicci con una frase perché è importante partecipare ad eventi come questo
Eventi come questi offrono possibilità di confronto, stimolo al miglioramento e anche condivisione delle fatiche del ruolo. Essere Product Manager non è qualcosa che si impara una volta per sempre, ma è una figura in continua evoluzione.
Luisa Losito – Product Owner