La supply chain di oggi e la ricerca dei fornitori alternativi
La supply chain negli ultimi dieci anni è cambiata considerevolmente.
Le aziende si sono concentrate al massimo sull’ottimizzazione dei propri processi in termini di:
- abbassamento dei costi
- massimizzazione dell’utilizzo degli asset
Perdendo però di vista una caratteristica importante: la flessibilità.
La flessibilità, oggi più che mai, per la situazione incerta che stiamo vivendo, è necessaria per gestire al meglio la collaborazione con i fornitori e superare le condizioni critiche che si stanno presentando all’interno dell’azienda.
La necessità principale percepita dai Supply Chain Manager è la riduzione dei costi, ma anche la conoscenza approfondita del proprio parco fornitori è un elemento fondamentale da considerare in questa fase di ripartenza.
Cambiare l’approccio
È importante prima di tutto cambiare l’approccio al problema e usare le giuste leve utili a raggiungere l’obiettivo:
- dimensionare costantemente il proprio parco fornitori per ottimizzare e gestire gli sprechi all’interno del processo
- conoscere il proprio processo di supply chain attraverso la misurazione dell’efficienza del monitoraggio del parco fornitori
- misurare l’economicità di ciascun fornitore
- riportare la misurazione dei fornitori su un campo neutro e obiettivo
- definire i target da raggiungere in ottica di miglioramento
Tutte queste leve, se sfruttate con efficienza e costanza, permettono di conoscere il proprio parco fornitori nell’ottica di rendere la propria supply chain proattiva, “aperta al mercato” e consapevole delle proprie opportunità.
L’importanza dei fornitori alternativi
Se si parla di gestione efficiente dell’albo fornitori non si può inoltre sottovalutare la ricerca di fornitori alternativi e quando questo avviene.
Spesso le aziende non cercano fornitori potenziali se non quando ne hanno strettamente bisogno.
Questo è un errore che può costare al sistema azienda.
Proviamo a pensare quanto può costare la ricerca di un fornitore alternativo in piena necessità e quali potrebbero essere gli effetti conseguenti che impatterebbero sia sulla produttività del processo d’acquisto sia lungo l’intera supply chain.
È importante, quindi, tenere sempre le porte aperte sul mercato per intercettare le potenziali opportunità e una volta individuate assumere un atteggiamento proattivo sfruttando leve e strumenti utili a qualificare al meglio i fornitori potenziali:
- segmentare le aziende presenti nel mercato di riferimento
- monitorare costantemente i player sotto l’aspetto economico/finanziario/patrimoniale
- interloquire con loro a prescindere dalla necessità
- implementare strumenti digitali a supporto
Se ci soffermiamo su quest’ultimo punto, è ancora più evidente come l’implementazione di tecnologie abilitanti risponda al bisogno principale di acquisire flessibilità e sopravvivere anche a cambiamenti drastici e repentini che possono verificarsi soprattutto in situazioni di emergenza.
Questo perché la digitalizzazione della supply chain si traduce in: collaborazione, accessibilità, scalabilità e semplicità.
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