Dalla gestione del rischio alle neonate capacità tecnologiche, la piattaforma di supply chain collaboration IUNGO ha identificato 10 skills per i professionisti del Procurement del futuro a prova di stress, volatilità e disordine.
Crisi del Mar Rosso e altre tensioni geopolitiche, progressi tecnologici e inediti impegni di sostenibilità stanno disegnando una nuova era economica caratterizzata da interruzioni, volatilità, nuove considerazioni ambientali, sociali e di governance e dominio dell’intelligenza artificiale generativa: è quanto emerge da uno studio di McKinsey sul Procurement, eletto a veicolo cruciale di generazione di valore per il mercato globale della Supply Chain.
Ma quali sono le 10 migliori competenze per i professionisti del Procurement del futuro? La piattaforma di supply chain collaboration IUNGO ha identificato 10+1 skills antifragili che riflettono un’attitudine al costante miglioramento in funzione di fattori di stress, volatilità e disordine:
- Visione strategica e pensiero analitico: il Chief Procurement Officer del futuro dovrà avere sempre più una visione strategica chiara e la capacità di tradurla in una strategia ben definita per massimizzare il valore dell’ufficio acquisti. Essenziale è la competenza nell’analizzare dati, identificare tendenze e prendere decisioni informate che allineino gli acquisti agli obiettivi aziendali. Deve saper prevedere le dinamiche di mercato sia a breve che a lungo termine e monitorare l’evoluzione del parco fornitori attuale e potenziale.
- Capacità di ingaggio (interna ed esterna): un professionista del Procurement deve essere in grado di coinvolgere attivamente gli stakeholder, inclusi enti interni, fornitori e collaboratori. Questo approccio va oltre il semplice aggiornamento, trasformando gli stakeholder in parte integrante del processo. I loro punti di vista e feedback sono risorse preziose sia per sviluppare che per implementare la strategia di acquisto. L’ingaggio richiede l’identificazione e la mappatura degli stakeholder in base ai loro obiettivi e influenze, oltre a una comunicazione chiara e continua.
- Competenze specifiche in ambito acquisti: dalla strategia di acquisto all’analisi della spesa, dalla negoziazione all’approvvigionamento, dalla gestione dei contratti alla comprensione dei processi di sourcing, un CPO deve possedere una profonda conoscenza delle tecniche e metodologie di acquisto. Con l’aumento esponenziale dell’impatto della funzione acquisti nel creare valore per le aziende, è fondamentale cercare professionisti in grado di massimizzare i risultati aziendali attraverso competenze specifiche in questo ambito.
- Comprensione della tecnologia e dell’innovazione: per massimizzare il valore della funzione acquisti, un CPO deve concentrarsi sulle attività a valore aggiunto e comprendere come la tecnologia possa supportarlo, dalla digitalizzazione dei processi all’adozione di soluzioni innovative. È cruciale anche identificare le tempistiche e modalità ottimali per l’introduzione delle tecnologie, creando un coinvolgimento interno efficace e riducendo le resistenze al cambiamento.
- Gestione del rischio e conformità: un CPO deve saper identificare e valutare correttamente i rischi aziendali e adottare le azioni necessarie per mitigarli. La strategia di acquisto e la gestione del parco fornitori richiedono un monitoraggio costante dei rischi, dalla solidità finanziaria dei fornitori alla conformità normativa, dalla disponibilità di materiali e servizi fino ai rischi derivanti da dipendenze e relazioni con i fornitori.
- Sostenibilità: nella gestione dei fornitori e nelle decisioni di acquisto, il CPO deve integrare valutazioni di sostenibilità ambientale, sociale, etica ed economica, assicurando che i fornitori rispettino e supportino i valori aziendali e preservino la reputazione dell’azienda.
- Pianificazione e gestione del tempo: in un ambiente dinamico e con carichi di lavoro significativi, un CPO con eccellenti capacità di pianificazione e gestione del tempo può influenzare positivamente il successo del Procurement e dell’intera azienda. Questa competenza va oltre la creazione di to-do list o il rispetto delle scadenze, è un processo strategico che implica l’identificazione delle priorità, l’allocazione efficace del tempo, la pianificazione delle attività, la delega e il monitoraggio. La corretta tempistica delle azioni strategiche è cruciale per raggiungere risultati ottimali.
- Comprensione del panorama aziendale: un CPO del futuro deve avere una profonda conoscenza del settore per identificare opportunità, affrontare sfide e sviluppare strategie di Procurement efficaci. È essenziale conoscere la situazione finanziaria aziendale e del settore per valutare l’impatto delle decisioni di approvvigionamento e ottimizzare la spesa. Inoltre, è importante comprendere i processi aziendali per apportare valore alle operazioni e essere consapevoli degli elementi esterni, come il contesto economico e sociale, che possono influenzare l’azienda.
- Formazione delle risorse: lo sviluppo di programmi di formazione efficaci può potenziare il team, migliorare le prestazioni del procurement e massimizzare il valore aziendale. È fondamentale coinvolgere e motivare i collaboratori, valorizzandoli e aiutandoli a raggiungere i propri obiettivi. Promuovere una cultura del continuo apprendimento incoraggia i dipendenti a sviluppare competenze e adattarsi alle nuove sfide.
- Capacità di apprendimento continuo: in un panorama degli acquisti in continua evoluzione, un CPO di successo deve essere proattivo nell’aggiornarsi su tendenze, tecnologie e best practices. È essenziale creare e mantenere una rete di professionisti, accademici e esperti del settore per ottenere una prospettiva futuristica e stimolare il miglioramento continuo.
- Creatività e pensare fuori dagli schemi: in un contesto in continua evoluzione, la creatività è cruciale per affrontare nuove sfide e adattarsi ai cambiamenti. Pensare fuori dagli schemi consente di trovare soluzioni innovative e originali, identificare nuove opportunità e ottimizzare i processi di approvvigionamento, massimizzando il valore per l’azienda.
“Si sente sempre più parlare del principio di antifragilità, ovvero dell’attitudine al costante miglioramento in funzione dei fattori di stress, volatilità e disordine che sollecitano persone e aziende. Questo concetto sarà il faro guida dei professionisti del Procurement del futuro, che dovranno essere capaci di adattarsi a un mercato in costante cambiamento. Nel panorama in continua evoluzione del software e degli acquisti, il ruolo del Chief Procurement Officer è diventato più cruciale che mai. Per le aziende italiane, di ogni dimensione, dalla PMI alle medie imprese, identificare e attrarre un professionista con le giuste competenze è fondamentale per il successo: per questo ai leader del futuro sarà chiesto di essere creativi, coinvolgenti, comunicatori e ascoltatori efficaci, esperti nelle tecniche del settore, aggiornati su approcci e tecnologie emergenti, e ben informati sulla propria azienda e sul mercato.” – dichiara Micaela Valent, già Responsabile Acquisti e Chief Operating Officer dell’Area Solutions di IUNGO.
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IUNGO
Nata nel 2001 come spin-off della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia da un’idea di Andrea Tinti, CEO & Founder classe 1972, IUNGO ha ideato una piattaforma per l’ottimizzazione della supply chain collaboration e dei processi aziendali correlati grazie a un’innovativa tecnologia in cloud adottata, tra gli altri, da DATALOGIC e LUXOTTICA. Dopo essere stata indicata da Gartner come Leader di un nuovo Trend di mercato e inserita nella classifica FT 1000 – Europe’s Fastest Growing Companies 2020, IUNGO ha vinto il premio Cribis Prime Company 2020 e 2021. IUNGO ha sede a Modena e a Milano.
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